Una nuova sfida per l'Asd Rugby Acri. Una sfida chiamata integrazione che si è concretizzata domenica scorsa sul comunale di Montagnola nel corso della 5. giornata del campionato regionale di rugby. Nella stessa giornata si sono disputati due incontri che hanno visto i cinghiali dell'under 16 sfidare i Pythagoras di Reggio Calabria mentre gli under 20 hanno incontrato i reggini Maorionaidi. Ed è proprio nella formazione dei più grandi che ci sono state delle belle novità con delle new entry.
Si è trattato di 7 giovani atleti provenienti dalla "Casa di Abou", il centro per minori richiedenti asilo politico ubicato ad Acri . Il progetto , fortemente voluto dal presidente del Rugby Acri Loris Manes è stato ed è un modo per far avvicinare questi giovani ragazzi provenienti da vari Stati africani al nobile gioco del rugby. L'iniziativa è stata sposata con particolare entusiasmo anche dal delegato regionale della Fir , Mario Cosenza, che ha interagito con la Federazione Italiana Rugby e grazie a una particolare delibera questi ragazzi sono stati già tesserati con ASD rugby. E così nella distinta di gara oltre ai vari nomi noti nel panorama locale sono apparsi quelli di Igbnovia, Colibaly , Filamory , Sissoko, Abas , Malik e il piccolo Traore. Intanto , mentre disciplina ad Acri sta crescendo in numero e in visibilità, tutto questo, ha raccontato mister Manes , pare non interessi alle istituzioni locali che poco agevolano la crescita di questo sport. Più volte, ha denunciato ancora Manes è stata espresso la volontà all’assessore allo sport della concessione di un campo al centro del paese , facendo presente allo stesso che nella società militano solo ragazzi minorenni, impossibilitati, pertanto, a potersi spostare autonomamente. Ma alla società , che conta circa 80 tesserati in 3 categorie 14,16 e 20, è stato concesso solo un campo in estrema periferia privo di illuminazione.