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Cosa sarà?

Marcello Perri
Foto © Acri In Rete
Vista la situazione che sta attraversando l’Italia in questi ultimi mesi, questa domanda che da il titolo all’articolo, molto spesso, mi attraversa la mente. Me la sono posta soprattutto riguardo al nostro amato paesello, in particolare per la situazione ospedale.
Ormai, questa storia va avanti da oltre un anno, per qualcuno può sembrare monotonia, per altri un fastidio. Qualche giornalista, ogni tanto, si ricorda e butta giù quattro righe, cose lette e rilette, nessuno che prende una posizione e troppo spesso, purtroppo, si cerca di nascondere la realtà e il rischio è alto. Tante le chiacchiere sentite, tante le passerelle viste, tante le rassicurazioni.
Non molti giorni fa, un esponente dell’attuale maggioranza ha esordito, sul social network facebook, con ulteriori rassicurazioni sulle sorti del nosocomio, esprimendo grande fiducia nell’attuale governo regionale, ma qualche giorno dopo apprendiamo che dopo la riunione del Tavolo Massicci, le notizie sono tutt’altro che rassicuranti. (http://www.corrieredellacalabria.it/stories/politica/4731 il tavolo massicci sfiducia scopelliti e il commissario minaccia di dimettersi/).
Si parla di altro disavanzo, altre tasse, turnover bloccato fino al 2013 e noi dovremmo stare sereni sulle sorti del nostro ospedale. Mi verrebbe da chiedere: dove sono i nostri politici, quelli che ci rassicuravano qualche mese fa, ma soprattutto, l’opposizione che tanto si è fidata dei nostri amministratori che iniziative sta adottando?
Vorrei ricordare l’impegno preso nel Dicembre scorso dall’attuale amministrazione, un tavolo di concertazione per far fronte a questo problema e proporre qualcosa di buono per le sorti dell’ospedale, mai fatto.
Nessuna traccia. Solo la beffa di un’altra illusione, un’intera cittadinanza presa in giro. Negli ultimi giorni nella nostra comunità, non si parla e non si legge che di un ricorso fatto al politico di turno, come se questa fosse al momento, la cosa più importante e il problema ospedale ecco che per magia passa in secondo piano. Mi sarebbe piaciuto vedere lo stesso impegno in favore di iniziative per l’ospedale Beato Angelo, ma forse la mia è solo ingenuità.
Penso che chi di dovere dovrebbe fare chiarezza su ciò che sta accadendo, ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, ma questa parola, troppo spesso viene dimenticata da coloro che prima si professano salvatori della patria e poi si rivelano dei semplici politicanti.
E’ evidente a tutti che in Calabria le morti e i disagi aumentano, giorno per giorno, grazie al piano di rientro, l’ospedale di Cosenza al collasso, medici e figure sanitarie costrette a fronteggiare questa situazione con turni strazianti e un’intera cittadinanza, quella di Acri, continua a vivere nella speranza, ma tutti conosciamo il famoso detto che recita: chi di speranza vive disperato muore!

PUBBLICATO 18/04/2012

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