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“Suonnu ‘e menz’agustu” Rappresentata con meritato successo il 20 e 21 giugno nel chiostro del Complesso monastico di San Domenico di ACRI dalla Compagnia TAM

Angelo Vaccaro
Foto © Acri In Rete
Suonn’e menz’agustu, il titolo, dal suono familiare, evoca quello di una filastrocca o fiaba popolare. In realtà è l’originale traduzione in dialetto acritano del “Sogno di una notte di mezza estate” di W.Shakespeare, la commedia della notte magica degli amori, dei destini che si intrecciano in un mondo di fate e di filtri ammalianti, in una dinamica dove si susseguono colpi di scena ed equivoci ricchi di grande potenza fantastica e creativa. Il direttore artistico Pierpaolo Malito supera se stesso in questa traduzione dall’inglese all’acritano parlato, quello contemporaneo si intende, che se pure più aperto e in piena evoluzione rispetto a quello del primo novecento, rimane ancora pregno di espressioni, suoni e fonemi tipici al nostro idioma storico.
E nella nuova veste linguistica e nell’originale sceneggiatura nulla si perde del senso originario dell’opera di Shakespeare ma tutto si arricchisce nell’incontro con la tradizione popolare delle favole nate nel mondo contadino e agropastorale, ove i protagonisti erano ninfe e fate, folletti dispettosi e satiri intraprendenti. In questa dimensione onirica e surreale gli eventi sembrano scatole cinesi che si aprono e si chiudono in un gioco elegante dominato dalla bravura di giovani attori di talento, che immettono nella suggestione scenica il loro entusiasmo e una tangibile dirompente carica di giovinezza vissuta che incanta lo spettatore. Le pause sono una spettacolo nello spettacolo scandite e animate dai brani dal vivo eseguiti dai Cantannu Cuntu, i maestri della nostra grande tradizione musicale popolare che qui incontra l’arte scenica e vi si fonde a ricreare atmosfere che sanno di antico. I nomi dei personaggi delineano già l’atmosfera dei dialoghi e della narrazione comico grottesca, sentimentale e popolare, da Emmicella a Edinella, da Sbrigliunu a Cheapafrisca, da Dampa a Papparonu per citarne alcuni.
Un grande straordinario intreccio tra le maschere genuine, passionali e spontanee della commedia dell’arte e i personaggi classici del teatro letterario e colto.
L’operazione culturale è vincente nella dimensione teatrale, in quella linguistica, in quella antropologica, e la strategia complessiva, compresa la divulgazione del testo dialettale edito dalla Banca Mediocrati e dal Lions Club, avvicina il pubblico all’opera letteraria e lo predispone ad una fruizione matura e consapevole.
Porgiamo alla TAM e al maestro Pierpaolo Malito le felicitazioni per un successo meritato che li ripaga di tanta fatica e impegno, e li ringraziamo per questo nuovo regalo, in attesa di provare future emozioni dal loro lavoro di recupero delle nostre tradizioni ma anche dalla rimodulazione linguistica di tante altre opere della letteratura mondiale.













PUBBLICATO 23/06/2012

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