COMUNICATO STAMPA Letto 3277  |    Stampa articolo

La Crista ”devastata” da torri e pale eoliche

Movimento 5 Stelle - Acri
Foto © Acri In Rete
Nel complimentarci con il Sig. Pino Scaglione (architetto-urbanista e Professore di Progettazione Urbana presso l’Università di Trento) per il suo recente e giustamente sdegnato articolo: “No, le pale eoliche proprio no” (Acri In Rete 5/10/2012), vogliamo dire qualcosa sui modi di gestire il caso eolico in Acri (già prima di disporre dei dati specifici richiesti all’Amm. Com.), sugli effetti negativi di queste “torri”, e su ciò che faremo per cominciare ad opporci ai passi che sta facendo la stessa Amministrazione presso la Regione Calabria e altre Istituzioni – con una superficialità che lascia allibiti – per farne ubicare otto, nientemeno che di 80 m di altezza, sulla Crista d’Acri.
Se di energie alternative c’è grande bisogno, è risaputo che le società che speculano sull’”Affare del Vento” non sono poche, e alcune sono colossali e affamate di sovvenzioni dello Stato e di territori. Esse illudono le AA.CC. con i “certificati verdi”, le illudono di fare “bella figura” con gli elettori con la produzione di energia “pulita”, di far guadagnare ai cittadini qualcosa sulla bolletta dell’energia elettrica, e delle torri eoliche mostrano qualche piccolo pro, ma nascondono i grandi contro. Un’amministrazione non può basarsi su scelte improvvisate, come ha fatto quella di Acri, occorre che proceda con grande responsabilità e cautela, e con il massimo coinvolgimento dei cittadini.
Come ha coinvolto i cittadini la nostra Amministrazione? Con assemblee? Con manifesti murali? Con depliant? Con articoli su giornali stampati e online? Niente di tutto questo. Forse non sa che, oltre a deturpare il paesaggio, ad avere impatto negativo sul turismo, e ad occupare grande superficie di territorio pubblico, della cui fruizione i cittadini sarebbero privati, le pale eoliche:
1) contribuirebbero a depauperare la fauna della Crista (ruotando, le pale ucciderebbero gli uccelli);
2) farebbero un rumore infernale di giorno e di notte (per questo, oltre che per la loro pericolosità, vengono ubicate lontano da centri abitati e abitazioni);
3) sia le torri che le pale possono cadere (come in Molise e a Capannoli - Pisa -); gli ingranaggi possono rompersi e incendiare l’olio lubrificante; dunque metterebbero in pericolo la vita delle persone che ad esse sarebbero vicine;
4) se per lunghi periodi di tempo la manutenzione degli impianti non fosse assicurata, e se la Società costruttrice dell’impianto passasse la mano ad un’altra Società (come accade spesso di questi tempi), aumenterebbe il rischio di ritrovarsi sulla Crista otto “cattedrali” arrugginite, che magari poi il Comune dovrebbe demolire a proprie spese (anche ciò bisogna tenere in conto);
5) le bollette dell’energia elettrica dalle pale eoliche avrebbero benefici del tutto irrisori (mentre ridiscutere a favore del Comune di Acri la convenzione con l’ENEL, che produce energia idroelettrica nella Centrale Mucone I Salto, presso il ponte per Serricella, questo sì darebbe benefici sensibili);
5) moltissime associazioni e movimenti, poi, per questi motivi si battono da anni in tutta Italia contro la proliferazione delle “pale” (si dichiara contrario lo stesso Premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia);

Con il sole che c’è in Calabria, occorre invece incentivare più che è possibile, e a fatti, non a parole, la diffusione dei pannelli solari (fotovoltaici), chiedendo finanziamenti alla Regione e all’UE, e impiantarli in primo luogo sugli edifici pubblici, soprattutto quelli di proprietà del Comune. Per tutto questo, Acri in Movimento 5 Stelle si impegna a sostituire l’Amministrazione di Acri nel coinvolgimento dei cittadini su questo caso, e a promuovere immediatamente una raccolta di firme da presentare al Comune e agli Enti preposti, al fine di scongiurare questi pericoli e lo sfregio della Crista.

PUBBLICATO 18/10/2012

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