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Terremoto: siamo al sicuro?

Redazione
Foto © Acri In Rete
Dopo la scossa dello scorso mercoledì, torna l'incubo terremoto dalle nostre parti. Ne parliamo con il geologo Roberto Saporito.
Dott. Saporito, come mai tutte queste scosse?
La Calabria, è risaputo, è una delle regioni ad alto rischio sismico per tre ragioni fondamentali; fa parte di una catena montuosa giovane e quindi ancora in movimento, è attraversata da numerose faglie e, infine, si trova in mezzo a due placche, quella europea e quella africana, ovvero in una vera e propria morsa.
Quale la situazione di Acri?
La storia e le ricerche ci dicono che Acri non è mai stata sede di epicentri di forti terremoti, ciò non vuol dire che non siamo a rischio, tutt'altro, il territorio, infatti, fa parte della seconda categoria, cioè rischio-medio-alto, tuttavia non sono presenti grosse faglie ma possiamo subire l'influenza di quelle poste a pochi chilometri da noi, quelle del Pollino e della Valle del Crati, quest'ultima è quella che, probabilmente, ha provocato la scossa di mercoledì mattina.
Come possiamo difenderci?
Questo fenomeno naturale non è prevedibile, sappiamo, però, con certezza quali sono le aree a più alto rischio e dove potrebbe verificarsi un terremoto. Qui, allora, bisogna che si costruisca con serietà, utilizzando ottimi materiali e rispettando le norme anti sismiche che pure ci sono. Una cosa è il rischio sismico, un'altra è la vulnerabilità degli edifici, ciò significa che un evento tellurico di scarsa consistenza può causare anche gravi danni se colpisce una zona in cui si è costruito senza criteri. In questo senso ci danno una grossa mano le cosidette "carte sismiche" che spiegano come risponde il territorio ad una scossa.
Dobbiamo aspettarci altre scosse?
Come detto i terremoti non sono prevedibili, quindi non possiamo dire giorno e data del prossimo evento che in futuro certamente si verificherà. Dobbiamo convivere con questo fenomeno, ma anche conoscere e saper utilizzare i piani di protezione civile, sperare che le nostre case siano state costruite a dovere e dotate di tutte le relazioni richieste ed, infine, sperare che la prossima scossa sia generata da una faglia molto profonda in modo che fin quando le onde giungono al suolo dissipano la loro energia.

PUBBLICATO 28/12/2012

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