Morto folgorato a San Giacomo. La vicenda di Vincenzo a Le Iene


Redazione

Nina Palmieri, de “Le Iene”, racconta la storia di Vincenzo, morto a 21 anni nel luglio 2013, folgorato dalla corrente mentre su una scala sistemava delle luci per una festa.
Il datore di lavoro, Carella, è stato condannato in primo grado per omicidio colposo ma la famiglia non è stata ancora risarcita. Vincenzo era in piedi su una scala, stava montando le luminarie per la festa del santo della frazione San Giacomo. Aveva iniziato un lavoro stagionale per una ditta che si occupa di illuminazione. “Poteva guadagnare quel poco di soldi per mantenere la famiglia”, dice alle Iene Elvira, la vedova di Vincenzo. Sono le 16.30 di quel terribile 20 luglio 2013 quando Vincenzo è sulla scala a mettere l’ultima lampadina, dopo aver montato la luminaria cerca di collegare i cavi a quelli dell’illuminazione pubblica. Parte una scarica elettrica che entra dalla sua mano destra, percorre il torace e fuoriesce dal collo. Una scossa violenta, che lo uccide sul colpo. Muore per fibrillazione ventricolare e paralisi respiratoria. Inizia un processo in cui la famiglia di Vincenzo si costituisce parte civile. Il 10 novembre 2017 arriva la sentenza di primo grado, che riconosce il datore di lavoro responsabile di omicidio colposo. Viene condannato alla pena di anni uno e sei mesi di reclusione. Lo stesso giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento in favore delle costituite parti civili nonché al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 10mila euro per ciascuna delle parti, cioè 30mila euro. “Questo non è avvenuto”, dice la moglie di Vincenzo a Nina Palmieri. Nel frattempo la vedova viene a sapere che Carella avrebbe già preso i soldi dell’assicurazione della ditta, 258mila euro. La Iena è andata a parlare direttamente con Carella. Il servizio, che alleghiamo, dura 15 minuti e contiene anche immagini forti. |
PUBBLICATO 04/04/2019 | © Riproduzione Riservata

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