I 100 anni di Angelo Morrone
Redazione
Nato ad Acri, in contrada Pertina il 21 maggio 1920, alla giovane età di 19 anni fu chiamato a visita di leva il 18/03/1939.
Ha partecipato dal 11 giugno 1940 al 20 gennaio 1941 alle operazioni di guerra svoltesi in Africa Settentrionale, il 21 gennaio 1941 fu fatto prigioniero ed internato in India fino al 15 giugno 1946. Durante la prigionia, ha fatto il barbiere, ha imparato a disegnare ed a fare ritratti con la matita ed ha anche studiato, imparando la geometria e la lingua inglese. Tornato a casa dopo 7 anni, iniziò la sua vita lavorativa come muratore ed esattore con l’Enel e dopo il pensionamento si è dedicato al suo appezzamento di terreno. Attivo nella vita sociale del comune di Acri, negli anni ’60 ha ricoperto anche il ruolo di consigliere comunale, tra le fila del Partito Comunista Italiano, con l’allora sindaco Francesco Spezzano, ottenendo molte preferenze. Nel 1949 sposò Gaetana e dal loro amore è nata Maria, l’unica figlia. I segreti della sua vita longeva sono stati appunto: il lavoro, l’amore e la famiglia. “Papà, raggiungere cent’anni di età è un vero e proprio traguardo di vita, scrive Maria, è una vincita contro il tempo. Oggi, con tanto entusiasmo, festeggiamo questo importante giorno: figlia, genero, nipoti e pronipoti. Questo giorno rimarrà nella storia, sia perché festeggiamo il tuo 100esimo compleanno e sia perché, tra le tantissime cose che in questi anni hai potuto vedere e fare, ti sei trovato coinvolto in questa pandemia mondiale che non ci ha permesso di poterti regalare una meritatissima festa insieme a tutti i nostri parenti e cari amici. Comunque, noi tutti ti auguriamo il meglio e ti ringraziamo per tutto quello che hai fatto e continui a fare per noi. Papà, un forte abbraccio e tanti, tanti auguri.” Scrivono i nipoti; “eccolo il giorno che tutti aspettavamo, un giorno, come tanti in questi anni, ma che ha qualcosa di magico. Quello dei cent’anni non è solo il traguardo di un uomo valoroso e forte come te, ma di tutte le persone che hanno la fortuna di averti accanto. Nonnino (è così che hai voluto che ti chiamassimo fin da quando eravamo bambini) in tutti questi anni ci hai riempito di amore, di affetto e di attenzioni. Ti ricordi quando la notte ci venivi a rimboccare le coperte, quando giocavamo a carte insieme alla nostra cara nonna e quelle intere giornate che passavamo a comporre puzzle? Sono ricordi indelebili per noi, che ci hanno permesso di crescere e di imparare i valori sani ed importanti della vita. Se siamo diventate persone perbene è anche merito tuo. Grazie Nonnino per tutto, ti vogliamo tanto bene e ti facciamo i nostri più sinceri auguri per i tuoi 100 anni.” |
PUBBLICATO 21/05/2020 | © Riproduzione Riservata
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