RECENSIONE Letto 1818  |    Stampa articolo

L’amoroso amarcord di Anna Maria Algieri

Foto © Acri In Rete
fra Giovanni Spagnolo
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A varie riprese abbiamo avuto l’opportunità, e la gioia, di occuparci dell’assidua produzione letteraria e poetica di Anna Maria Algieri che, dalla sua Acri, continua a far sentire la sua voce in Calabria e oltre.
Ultimamente, nella silloge Luci nella nebbia. Poesie scelte e valori del ‘900, pubblicata in litografia come “Speciale Dicembre 2021”, dall’Agenzia Giornalistica quotidiana Cronache Italiane, diretta da Giovanni Marra, la poetessa di Acri ha trovato una cassa di risonanza per dare spazio ai ricordi del cuore.
A pagina 80 della suddetta raccolta troviamo infatti, in forma di prosa poetica, Casalicchio, il quartiere della sua Acri, dove affondano le radici dell’amoroso amarcord di Anna Maria Algieri che vi è nata, cresciuta e che ancora vi risiede.
Subito dopo la ricca scheda bio-bibliografica di Anna Maria Algieri, pubblicata a pagina 100, il discorso torna con titolo appropriato, “Nostalgia del passato: il Casalicchio”, e vi si sofferma per due pagine fino a 103, una sorta di avveramento del proverbio “La lingua batte dove il dente duole”.
Ma qui a dolere è il ripianto del tempo che fu, sottolineato dall’incisività di quel dialetto calabrese che il santo concittadino dell’Algieri, il frate cappuccino Angelo d’Acri (1669-1739), appunto, usò come strumento di evangelizzazione nelle sue prediche infuocate.
A questo proposito, Anna Maria Algieri scrive: “Il passato è sempre vivo nella mia anima: è un prezioso bagaglio di tradizioni e di ricordi ormai lontani, ma che proprio grazie alla memoria continuano a vivere nel presente”. Il percorso poetico di Anna Maria Algieri, che abbiamo definito amoroso amarcord trova poi compimento, in questa ultima pubblicazione, nel riproporre la copertina del suo volume Lettere di Natale ai miei genitori e alcuni brani particolarmente significativi estrapolati dalla stessa raccolta.
Ci colpiscono infine, e li segnaliamo, due titoli proposti: uno in prosa, Il miracolo della vita, e l’altro in poesia Fede e luce che formano, per artificio letterario e per forza di evocazione simbolica, il trittico “Vita, fede e luce” che sono poi il vissuto di Anna Maria Algieri, quello da cui ella attinge a piene mani i suoi versi e li condivide in gioiosa donazione.
Per questo le siamo grati.

PUBBLICATO 22/12/2021 | © Riproduzione Riservata





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