RELIGIONE Letto 1809  |    Stampa articolo

Buona Pasqua natalizia!

Foto © Acri In Rete
fra Piero Sirianni
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Al lettore il titolo della presente e piccola riflessione può apparire contraddittorio: viene menzionato un mistero della fede cristiana che si celebra in primavera e, tuttavia, ci troviamo ora in prossimità del Natale di nostro Signore Gesù Cristo.
La teologia e l’azione liturgica, però, illuminano la nostra meditazione e l’esperienza che della fede noi viviamo. Scrivevo già la settimana scorsa che la Rivelazione cristiana ci consegna un’unica grande economia soteriologica, l’unico mistero divino – che vede nella missione dell’Unigenito l’archè ed il pieno compimento della salvezza universale. Conseguentemente, ricordavo ai lettori che in alcune raffigurazioni del presepe si scorge all’orizzonte il monte Calvario e la croce.
Anche il santo Natale è la Pasqua a noi offerta, la consegna che Dio fa di Sé per il bene dell’intero cosmo. Nei Padri della Chiesa e nella liturgia, infatti, leggiamo di un «admirabile commercium»: uno scambio che la Trinità compie – nell’assoluta gratuità – per entrare in comunione con l’uomo e permanere nella storia mondana (fragile, povera, soggetta al peccato).
Con sant’Ambrogio, vescovo, sappiamo di essere chiamati – ognuno – ad accogliere il Salvatore del mondo; egli scrive, infatti: «Se c’è una sola madre di Cristo secondo la carne, secondo la fede, invece, Cristo è il frutto di tutti, poiché ogni anima riceve il Verbo di Dio».
La liturgia, che celebriamo costantemente nella vita ordinaria e festiva della Chiesa, ci invita – oltre a fare festa per gli innumerevoli doni elargiti da Dio ad ogni creatura – anche ad un costante cammino di conversione; soprattutto nel segno dell’amore fraterno e della carità. Un Prefazio di questo tempo di Avvento ci invitava a scorgere la presenza divina in tutti gli uomini, con le seguenti parole: «Ora Egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno». Quando queste parole troveranno una piena incarnazione in noi, allora sarà celebrato il Natale cristiano; il quale, oltre alle luci, alle tavole imbandite, alle tante gioie, interpella le nostre libertà e responsabilità, affinché possiamo sperimentare sempre più l’appartenenza all’unica famiglia dell’umanità – redenta dal dono che la Trinità beata ha compiuto di Sé per la salvezza universale.
I giorni che stiamo per vivere ci invitano, inoltre, ad uno sguardo più ampio: per cogliere le svariate povertà che ci circondano, perché anche i più tristi e soli possano sperimentare – in un nostro semplice sorriso – quel Dio vicino, che si è incarnato anche per essi.
Santa Pasqua natalizia a noi tutti!

PUBBLICATO 24/12/2021 | © Riproduzione Riservata





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