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E' tornato Jugueadu

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Cari amici,
inizia il primo capitolo della rubrica "E' tornato Jugueadu", l'occhio indiscreto sulla società contemporanea. La presentazione di questa rubrica con i suoi scopi, può essere letta nell'articolo del 20 novembre 2022, sempre su Acri in Rete.
Oggi l'occhio di Jugueadu si poserà sull'auto-considerazione. Essa è una parola che non esiste in nessun vocabolario italiano (strano) ma che ha tre significati principali: fiducia in se stessi, rispetto di sé e coscienza del proprio valore.
Ma auto-considerarsi in modo onesto significa avere coscienza anche e soprattutto delle proprie deficienze. Non tutti ne siamo capaci.
Molti si auto-considerano in modo disonesto o non si rendono conto dei loro difetti e avvertono la necessità di sbandierarlo ai quattro venti assumendo, di conseguenza, un comportamento arrogante (avere senso di superiorità, il più delle volte immotivato, nei confronti del prossimo).
L'arroganza o auto-considerazione immotivata, per essere tale e completa, non può restare solo un "sentimento" di superiorità, ma deve essere manifestata nei confronti degli altri in forma verbale o scritta, tramite l'esercizio dell'auto-celebrazione, intesa come riconoscimento solo e soltanto dei propri meriti, veri o il più delle volte presunti: il "lei non sa chi sono io" è l'esempio più significativo. Ma, per fortuna interviene la saggezza popolare, che in questi casi è maestra: "Chini s'avànta sùdu è ciùcciu e natura". Perdonatemi la complessità del pensiero, ma uno degli scopi di Jugueadu è quello di fare riflettere.
Esempi di arroganti auto-consideratori immotivati, se ne possono fare a centinaia, ma sia per il poco spazio, sia per evitare di annoiarvi ne esplicherò solo alcuni più significativi.
Il primo esempio è quel soggetto che possiede una bocca grande ma non ha orecchie. A prescindere dal suo grado culturale o di istruzione, di solito costui "sa tutto di tutto", interviene nelle discussioni in modo imperioso con la famosa frase: "secondo me..." e monopolizza il discorso.
Non smette mai di parlare e trova sempre, durante il suo eloquio, un argomento successivo a quello precedente, in modo da avere sempre lui la parola.
Se qualcun altro degli astanti si azzarda a dire qualcosa, subito l'arrogante alza il tono della voce per zittirlo. In giro si vedono questi soggetti, circondati da qualche amico e mentre egli parla, gli altri a testa bassa fanno finta di ascoltare, pensando ad altro. Però nessuno ha il coraggio di tenergli testa e questo fatto aumenta maggiormente la convinzione al tapino di essere nel giusto e si inorgoglisce ancora di più. Hanno orecchie per ascoltare solo la propria voce. Di solito questi soggetti vengono evitati come la peste, ma essi non se ne rendono conto e sono sempre a caccia della prossima "vittima" con cui sfogare la propria frustrazione. Naturalmente, prima o poi incontrano qualcuno intelligente che, facendo finta di dar loro ragione, li prende per i fondelli, ma questo non fateglielo sapere.
A tali individui calza a pennello il detto volgare: " tamarru ncuruneatu dè gramigna, chi crochjcia ti fici la ranunchjia, mò ccà ti si fatto privessoru, fammi nà poisia a ssà p.....a", chi non conosce l'acritano se lo faccia tradurre. Altro caso di auto-considerazione immotivata riguarda le persone che non sanno cosa sia l'umiltà (essa è la virtù per la quale l'uomo riconosce i propri limiti) e si comportano di conseguenza. E' esperienza comune che questo tipo di arroganza viene esercitata soprattutto da coloro che hanno raggiunto una elevazione sociale senza merito.
Pensiamo a coloro che per raccomandazione o per soldi o per elezione politica, raggiungono posti di responsabilità, per i quali il più delle volte non hanno le competenze necessarie.
Essi, invece di "alzarsi le maniche alzano il mento" ed il loro orgoglio: sappiamo danni che questi individui provocano a tutti noi.
Ma la saggezza popolare colpisce anche questi: "è nù mùartu e fèama arricchisciutu". Riconoscere i propri limiti è il primo passo per arricchire la propria conoscenza, è il primo gradino per l'elevazione della propria cultura.
C'è sempre qualcosa di nuovo da imparare, da scoprire, da inventare. Nessuno sa tutto di tutto... tranne loro.
Cari amici, per oggi basta cosi, rimandiamo alla prossima pagina della rubrica. Naturalmente, chiunque può intervenire nella discussione apportando il proprio contributo.
Un saluto da Jugueadu.

PUBBLICATO 05/12/2022 | © Riproduzione Riservata





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