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In fiamme una soffitta paura nel centro cittadino.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Momenti di apprensione ieri mattina ad Acri, in pieno centro cittadino. Intorno alle 10, da un edificio in via Roma, a un centinaio di metri dal Municipio, si è levata un’ampia nuvola di fumo, che in pochi minuti ha investito un’area considerevole. L’intera zona in poco tempo è stata investita da un odore acre, tipico della fuliggine delle canne fumarie.
Da lì a poco si sono udite anche le sirene dell’ambulanza del 118 e del distaccamento dei volontari dei Vigili del Fuoco di Acri. Chi si è recato subito in via Roma ha anche potuto vedere un giovane che, dal tetto attiguo, portava in salvo un’anziana che era comunque in stato di coscienza e non ha subito conseguenze, se non un grosso spavento. Sul posto nel frattempo si sono portati anche i Carabinieri di Acri, la cui stazione dista pochi metri, e i Vigili Urbani, rispettivamente guidati dal maresciallo Roberto Luciani e dal comandante Angelo Ferraro. Da fuori si vedeva solo il fumo, ma non le fiamme. I primi a intervenire sono stati i volontari dei Vigili del Fuoco, che da lì a mezz’ora circa saranno coadiuvati dai colleghi di Rende. Raggiunto il quarto piano, quello adibito a soffitta, sono immediatamente intervenuti sulle fiamme, che avevano invaso tre stanze. Un paio d’ore di lavoro e il locale è solo un’immensa area nera, ma le fiamme sono state domate prontamente.
L’origine delle fiamme non è ancora certificata, ma sembra si sia trattato della fuliggine della canna fumaria. Anche i muri e le suppellettili non hanno riportato danni ingenti, almeno da un primo sommario esame. Se l’avventura ha avuto un epilogo senza conseguenze rilevanti per persone e cose, questo è da ascrivere senza dubbio al tempestivo intervento dei volontari dei Vigili del Fuoco di Acri, che, anche in questa circostanza, hanno dimostrato di essere un presidio di straordinaria importanza sul territorio.
Prestano la loro opera come volontariato, ma questi ragazzi hanno maturato sul campo un’esperienza e una capacità di intervento tali da poter essere considerati alla stregua di autentici professionisti, la cui opera negli anni ha permesso ad Acri di salvare molto più di quanto fosse stato possibile fare se ogni qualvolta sono intervenuti avessero dovuto farlo quelli di Cosenza o Rende. Operano tra mille difficoltà, anche quelle procurate oltre a quelle insite nella loro funzione. Una maggiore sensibilità, che non sia solo di facciata, magari mista a gratitudine, da parte delle istituzioni, oggi sarebbe quanto mai auspicabile.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 29-01-2010.

PUBBLICATO 29/01/2010

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