L’8 di giugno andrà in scena uno spettacolo teatrale al “Teatro Forma” di Bari. Promotore dello spettacolo è un acrese che vive e lavora da molti anni a Bari riscuotendo numerosi successi nel campo dell’arte nelle sue diverse espressioni. Le ultime fatiche di Gianfranco Groccia sono tutte riassunte nella regia di “rosso rumore” una rappresentazione in sei atti unici con testi liberamente tratti da : Harold Pinter, Angelo Gaccione, Achille Campanile, Stefano Benni.
Lo spettacolo si apre con un atto unico tratto da Il Bicchiere della Staffa di Harold Pinter, in cui viene evocato un regime autoritario attraverso un inquisitore che opprime una famiglia e in cui padroneggiano gratuita crudeltà e dignità umana calpestata; dramma politicamente impegnato e forte denuncia della tortura.
Il secondo atto fa parte di un lavoro di più opere racchiuse nel libro Tradimenti di Angelo Gaccione e trattasi di una farsa di gusto anglosassone resa grottesca e rigorosa allo stesso tempo, in cui spicca una nobildonna bella, colta ed astuta allo stesso tempo.
Nel terzo atto, tratto da L’Uomo che ha perso la Voce, sempre di Angelo Gaccione, si vive e si ride dei mali altrui, dove si alternano momenti di ironia e di riflessioni ( politico-sociali ).
Il quarto e quinto atto sono rispettivamente La Moglie Nervosa e Dramma di Mezzanotte di Achille Campanile in cui spicca la modernità del suo umorismo paradossale e surreale legato alla parola, al suo significato e all’uso che se ne fa con una costante ricerca di impeccabilità linguistica.
Il sesto e ultimo atto è Sherlock Barman di Stefano Benni opera pervasa di dramma e comicità in cui spicca l’arguzia di un invadente barman durante la sua chiacchierata con un cliente.