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Aspettando Godot...

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
La politica ad Acri vive una fase di apparente calma, anche se questo non necessariamente può essere interpretato come un segnale incoraggiante. In particolare, le opposizioni sembrano essere affette da una temporanea afasia che ne inibisce l'azione politica. Il centrosinistra evidentemente non si è ancora ripreso dallo shock della sconfitta dello scorso aprile e non riesce a organizzare una efficace azione alternativa a quella del centro - destra che governa.
Eppure in queste prime battute il sindaco Gino Trematerra materiale ne ha fornito, senza che tuttavia il centrosinistra, che non è solo quello presente in consiglio comunale con una esigua rappresentanza di cinque consiglieri su ventuno, non riesce proprio a raccogliere l'assist. Il primo cittadino in campagna elettorale aveva detto che avrebbe nominato una giunta sganciata dai partiti, scegliendo il "governo dei migliori", e ha duramente stigmatizzato la discontinuità a prescindere dell'amministrazione che l'ha preceduto e che è stata guidata da Elio Coschignano.
I suoi primi atti da sindaco hanno registrato una giunta composta unicamente da candidati nelle liste che l'hanno sostenuto, che magari potrà essere la migliore di sempre, ma non è quella promessa in campagna elettorale, e ha cancellato "AmphiteAcri" per riproporre "Acrinscena". Ci sarebbe da sguazzarci dentro voluttuosamente, ma il centrosinistra tace, dimentico che comunque gli elettori gli hanno affidato un compito che al momento non svolge.
Il partito più grosso delle opposizioni, il Pd, ha azzerato i suoi organismi interni ed è gestito da un comitato provvisorio legittimato solo all'ordinaria amministrazione, in attesa di un congresso che non è alle viste. Nella sezione di via Anna Frank si respira ancora un clima di profonda depressione per un risultato pesante, ma che non può continuare a vivere come un fantasma. Una analisi del voto è stata fatta, ma su come ripartire le idee sono poche ed evidentemente senza seguito. Certo, la situazione che il partito vive ai livelli provinciale e regionale non aiuta, anzi se possibile aumenta la cortina di confusione, ma da queste parti il centrosinistra ha una sua storia che rappresenta un impegno morale a rimboccarsi le maniche.
C'è poi l'antico vizio di identificare questa area politica solo con il Partito Democratico, trasformandolo nella quintessenza di tutti i vizi che hanno portato alla sconfitta e additandolo come unico responsabile, dimenticando che nella sconfitta da solo il Pd ha messo insieme più voti di tutti i suoi alleati messi insieme. Per i partners del socio di maggioranza la crisi del Pd non può continuare a essere una foglia di fico, perché prima o poi anche questa cadrà. A oltre tre mesi dal voto, tutta l'opposizione è ancora in stato comatoso, aspettando Godot e incapace di indicare una prospettiva alle migliaia di cittadini che l'hanno votata in marzo e aprile.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 27-07-2010.



PUBBLICATO 30/07/2010

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