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Sanità, Rocco scrive a Scopelliti.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
In giorni di grande difficoltà per la sanità regionale, con il recente commissariamento, al presidente della giunta regionale e commissario incaricato di risolvere l’annosa emergenza delle politiche sanitarie calabresi, Giuseppe Scopelliti, arriva la personale testimonianza e l’incoraggiamento del ex sindaco di Acri, Angelo Rocco.
La sua figura, in virtù di una storia fatta di impegno e passione per la sua città, ancora oggi, cioè in un periodo in cui sembrano passati anni luce dalla sua ultima carica pubblica, appare come un ineludibile punto di riferimento, anche per quelli che potrebbero essere individuati come i suoi avversari politici. Rocco ha scritto una lettera aperta a Scopelliti, attraverso la quale mette in evidenza, in mezzo a tante deficienze, anche alcuni aspetti di eccellenza della sanità calabrese. «Egregio presidente – scrive Angelo Rocco -, dieci anni fa mi è stata diagnosticata una grave malattia al midollo osseo. Sono stato preso in cura dal Dott. Carlo Gentile, dell’ospedale dell’Annunziata, che all’epoca, con duri sacrifici personali, in un locale assolutamente insufficiente nell’ambito del reparto di medicina interna, stava creando il servizio di ematologia. In quell’occasione - ricorda l’ex sindaco di Acri -, ho avutomodo di conoscere e apprezzare la Dott.ssa Rosetta Greco, che mi ha assicurato la sua assistenza nel laboratorio di analisi. Ho trovato spirito umanitario, professionalità, disponibilità, disinteresse. Nel mio girovagare, ho constatato le loro qualità, trovandone conferma anche nei loro collaboratori, così come in cardiologia, in neuroradiologia, nei servizi dell’Ospedale di Acri, e potrei ancora continuare. Non ho mai trovato superbia né insofferenza – prosegue Rocco -, non sono stato dirottato su strutture private, non mi è mai stato chiesto un soldo e neanche un voto».
«Nel momento in cui sulle sue spalle
- continua Angelo Rocco -, fra le derisioni e le incomprensioni di autorevoli uomini di governo, viene a gravare il non facile compito di risanare gli storici guasti della sanità calabrese, mi auguro che davvero riesca a separare il grano dal loglio, sapendo che le strutture sanitarie calabresi pubbliche hanno un patrimonio mortificato di competenze e professionalità, soffocate dai compromessi con gli interessi privati, dagli affaristi e dai politicanti che finora hanno avuto campo libero e protezioni politiche a tutti i livelli. Solo così le energie sane potranno emergere, essere valorizzate, dare il meglio di sé. Eviti per favore nuovi pericolosi intrecci, come quelli proposti dalla vecchia giunta regionale per l’Arssa e da qualche suo assessore per l’Arpacal».

Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 02-08-2010.



PUBBLICATO 02/08/2010

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