OPINIONE Letto 3637  |    Stampa articolo

Elenco dei buoni motivi per cui il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Beato Angelo” di acri non deve chiudere.

Paolo Straface
Foto © Acri In Rete

In questo periodo in cui gli elenchi vanno di moda, mi sono permesso di stilarne uno anche io. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Acri non deve essere dismesso perché:

  • Un piano di rientro dal debito è fortemente necessario per la sanità calabrese, ma i tagli devono partire dagli sprechi e dalle inefficienza, non dai servizi necessari e, per una volta, anche efficienti;
  • Sono sicuro che anche Acri voglia partecipare ad un “cambio di mentalità” nella sanità calabrese e si impegnerà a ridurre le dilapidazioni di denaro pubblico dove esse si manifestano;
  • Devono essere colpiti per primi i “furbi” sia nel pubblico che nel privato, quando attingono a fondi regionali immeritatamente;

[cito il Piano di Razionalizzazione e Riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale :
“L’altra fortissima criticità rilevata riguarda il numero di strutture private e nella scarsa attività e in appropriatezza secondo il DPCM 2001. In alcuni territori esse superano come numero i presidi pubblici come a Cosenza, o il paradosso di Crotone dove ci sono 6 casa di cura private e un solo presidio pubblico. L’analisi dell’attività nelle strutture private mostra che si tratta nella maggior parte di duplicazioni di unità operative di base (chirurgia, ortopedia, medicina, cardiologia) caratterizzate da bassa o bassissima casistica, bassa complessità oltre, come abbiamo detto, inappropriatezza che in alcune strutture supera il 50% di tutti i ricoveri e raggiunge anche l’80%. Anche nel caso del privato, a parte poche eccezioni, si rileva che le unità operative particolarmente inefficienti, ma anche a rischio per la bassa casistica operatoria, sono le branche chirurgiche”]

  • Acri è uno dei soli 35 comuni calabresi (su 409) che supera i 10.000 abitanti, in particolare è l’UNDICESIMO per popolazione (circa 21300 ab.) e il QUARTO per la “famosa” estensione superficiale (circa 198 kmq),importante per capire molte necessità di un territorio e che spesso fa impazzire i ragazzi a scuola nel dover ricordarla a memoria per regioni e città;
  • Non si arriva ai 500 parti annui, ma a circa 300 si. Non mi sembrano pochi visti i tempi!

 Il tasso di parti cesari (altro punto critico citato nel Piano di rientro) è tra i più bassi d’Italia. In alcune zone dell’amata Calabria arriva al 70% e ad Acri con il 25% siamo molto lontani da queste percentuali.

  • Il reparto più vicino dove far nascere un bambino si trova ad un’ora di distanza (in macchina) e le complicanze che possono verificarsi in quell’arco di tempo possono essere pericolose. Si potrebbe tornare a quel vecchio e inopportuno problema dei parti lungo le strade. Oppure molte mamme saranno costrette a numerosi ricoveri preventivi, anche molti giorni prima del parto, aggravando l’altra anomalia della sanità calabrese: l’eccessivo numero di ricoveri ospedalieri, con i conseguenti costi che ne derivano;
  • Acri sorge a circa 700 metri sopra il livello del mare e alcune zone del comune arrivano anche a 1300 m s.l.m.; dunque nessuno credo possa smentire il fatto che Acri sia un paese di montagna. Non per altro, ma da sempre i nostri corregionali ci definiscono “muntaneari”…
  • Il clima, per quanto d’estate sia piacevolmente mite, d’inverno è particolarmente rigido e spesso le vie di comunicazione  sono piene di neve e ghiaccio;
  • La viabilità, su tutti i versanti, dalla SS 660 alle viuzze che portano verso la costa Ionica, sono inadeguate e normalmente  difficili da percorrere. Figuriamoci in condizioni climatiche avverse e con una donna che sta per partorire;   

     [cito di nuovo il documento regionale :  “La disattivazione dei punti nascita con bassa attività sia pubblici che privati deve tenere conto delle condizioni del territorio e logistiche, ma con particolare urgenza e tempestività deve trovare risposte efficaci e sicure in ambiti di strutture adeguate”].

  • Numerosi sono i paesi limitrofi senza ospedale che usufruiscono del servizio del nostro paese e grazie ad essi nel breve futuro si potrebbe arrivare anche all’obiettivo dei 500 parti annui;
  • Pare che “per il Presidente Nazzareno Salerno e per la sua Commissione regionale (Attività sociali, sanitarie, culturali e formative), in visita all’ospedale il 3 luglio 2010, il presidio ospedaliero di Acri funzioni bene tanto da meritare elogi”;
  • Le tante persone nate ad Acri spesso hanno permesso nel corso degli anni, con  i loro voti, a vari politici (di “ogni colore”) di essere eletti in consiglio regionale, nel passato e nel presente, ed è giusto che ora tutti si impegnino per difendere un diritto della comunità acrese;
  • Il punto nascita è l’unico reparto di un intero ospedale dove si entra e si esce con gioia, col sorriso suscitato dallo sguardo di una nuova vita e dalla gioia di darla e riceverla;
  • Le autorità e la cittadinanza tutta promettono maggiore impegno nell’attività procreativa per raggiungere l’agognata soglia dei 500 parti annui, ma servono almeno 9 mesi !

(voleva essere una battuta ma se qualcuno la prende sul serio meglio …)

    • Sia data ancora la possibilità a qualcuno di nascere ad Acri! Qualcuno che, oltre a portare dentro di se le tradizioni, la cultura, l’identità, la passione, le capacità di un popolo, possa avere sempre un piccolo sussulto d’orgoglio leggendo o mostrando un documento con la dicitura “nato ad Acri”.

PUBBLICATO 01/12/2010

© Riproduzione Riservata  E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di sue foto (© Acri In Rete) presenti in esso.

Ultime Notizie

POLITICA  |  LETTO 4750  
Incontro di fine anno con il sindaco Trematerra.
E' un Gino Trematerra, gasato, soddisfatto ed orgoglioso, quello che si presenta ad Acri Tv (l’intervista andrà in onda stasera alle 21,30 e domani in replica alle 14, ma sarà visibile anche sul sit ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 3938  
Ospedale a rischio.
Le frasi pronunciate in conferenza stampa, sul futuro degli ospedali di montagna, dal presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti due giorni fa rappresentano per la comunità acrese un'aute ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 3501  
Tempo di bilanci per il PDL di Acri.
Siamo ormai giunti alla fine di quest'anno, il 2010, ed anche il PdL locale tira le somme di quanto realizzato. Soddisfatti i vertici del partito per quanto realizzato finora.
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 4191  
Comunita’ montana destra crati. Approvato il bilancio, salvi gli stipendi.
Finalmente, esclamo i dipendenti. Solo loro, però, perché la seduta di ieri, dopo vari rinvii, era stata convocata apposta per discutere dell'importante documento senza l'approvazione del quale eran ...
Leggi tutto

RELIGIONE  |  LETTO 4507  
Il giorno del coraggio.
Attorno a noi tanta apparente dolcezza, tanto facile sentimento, emozioni anche belle ma tanto pervasive quanto superficiali: in realtà la festa del Natale è cristianamente "dura" perché tocca, per ...
Leggi tutto