Comunicato stampa Letto 4567  |    Stampa articolo

Lettera aperta al sindaco

Foto © Acri In Rete
Maurizio Feraudo
condividi su Facebook


Signor Sindaco,
in soli due anni Lei ha avuto la capacità di indurre buona parte di quel 25% di aventi diritto al voto che Le aveva dato fiducia a pentirsi di quella scelta, ben presto rivelatasi politicamente brsciagurata e amministrativamente disastrosa per le sorti della nostra città.
A dirlo non sono solo i numeri delle elezioni, politiche ed europee, che in questi due anni si sono svolte o gli impietosi giudizi di coloro che, eletti nelle Sue liste, si sono dichiarati Suoi avversari politici, ma, soprattutto, il sentimento di delusione e di rabbia che traspare dalle parole di chi, a dispetto dei Suoi slogan elettorali e dei proclami rassicuranti ormai costanti in ogni Sua "uscita", si ritrova, ogni giorno, a fare i conti con un territorio agonizzante e senza prospettive, in ogni settore.
Anche i nostri defunti non sarebbero clementi e generosi nei Suoi confronti, e non potrebbe essere altrimenti.
Perché la Sua è un'amministrazione senza lungimiranza né programmazione a medio e/o lungo termine, che naviga letteralmente a vista.
Una città, la nostra, ormai depauperata e sempre più isolata, dove la condizione delle strade riflette l'identità del governo locale e dove il degrado e l'incuria stanno prendendo il sopravvento sulla crescita e le prospettive di sviluppo.
Una città dove la Giunta, che non ha saputo cogliere le opportunità di rilancio che pure ci sono state e che sta manifestando tutta la sua inadeguatezza nell'affrontare le sfide ed a fronteggiare le emergenze che le si presentano, non trova di meglio da fare che sprecare energie e risorse per "colpire" le "voci" che biasimano la Sua fallimentare azione amministrativa.
È, purtroppo, nel Suo DNA signor Sindaco, convinto com'è che sia sufficiente stravolgere le regole della rappresentanza popolare per recuperare credibilità politica e che basti una querela per fermare l'onda, sempre più alta, del dissenso che si sta abbattendo sulla Sua persona.
Lo ha già fatto (invano!) con me che, con le spalle sufficientemente larghe, avevo osato "dire" pubblicamente la mia.
E continua a farlo con chi ha della "democrazia" e dei diritti costituzionalmente garantiti una concezione diammetralmente antitetica alla Sua.
Un modo di intendere la politica e di gestire le istituzioni, il Suo, che comprendo ma che non giustifico.
Lo comprendo perché l'aspro dissenso espresso, soprattutto sui social, dai Suoi oppositori, le cui fila si stanno ingrossando sempre più, complice il modo "dispotico" con cui svolge il Suo ruolo istituzionale, offusca, compromettendola politicamente, la Sua immagine in un momento in cui tutti i Suoi sforzi sono proiettati, piuttosto che ad onorare gli impegni programmatici assunti al cospetto di coloro che hanno inteso designarLa Sindaco di Acri, a conquistare un seggio a Palazzo Campanella.
Ambizione legittima, per carità, ma che La espone a speculazioni da parte di chi ritiene che gli sforzi nell'azione amministrativa vadano rivolti esclusivamente alla salvaguardia degli interessi generali e collettivi della comunità e non costituiscano, invece, il viatico per ampliare la platea di improbabili sostenitori, così da eventualmente accaparrarsi l'ambita poltrona sovracomunale.
È innegabile il conflitto di interessi in cui si verrebbe a trovare ove dovesse concretizzarsi questa Sua legittima aspirazione, perché tutti gli interventi che interesseranno il nostro territorio, da sempre e ancora oggi terra di conquista elettorale anche dell'ormai claudicante Presidente della Regione, verranno visti come strumento per riconquistare quel consenso ormai disperso.
Dico questo perché tutto ciò che accadrà da oggi in avanti - dalle nuove assunzioni alla bitumazione delle strade, passando dalla inaugurazione, con un ritardo di 13 anni, della galleria con l'apertura (finalmente!) del primo lotto della 660, dalla ripresa dei lavori della Sibari-Sila e dai nuovi impegni con le frazioni, ecc. - sarà avvolto dal sospetto che a muovere la "macchina" comunale siano gli interessi elettorali piuttosto che l'amore per la propria terra.
Da qui l'appello a prendere atto, anche nell'interesse delle generazioni future, del fallimento della Sua esperienza politico-amministrativa e, ove dovesse essere realmente candidato alle imminenti elezioni regionali, a non esporre il Comune alle inevitabili speculazioni che ne seguirebbero. So perfettamente che la risposta a queste mie considerazioni politiche non si farà attendere e sarà infarcita, nella più benevola delle ipotesi, degli ormai soliti deprecabili insulti a cui Lei o qualche Suo servile difensore d'ufficio - che non perde occasione per stare zitta - mi avete ormai abituato, magari accompagnata dall'ennesima (inconsistente) querela.
Ma, avendo le spalle sufficientemente larghe, non mi lascerò intimorire.
Perché le cose che Le ho appena scritto sono espressione del mandato ricevuto dagli elettori.

PUBBLICATO 11/06/2019 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

NEWS  |  LETTO 1654  
Lavoratori precari ex Legge 15/2008. Interrogazione di Sposato, Feraudo e Cofone al sindaco, assessore e presidente del consiglio
I sottoscritti Consiglieri Comunali, premesso che: Il Comune di Acri si avvale da anni del contributo professionale di lavoratori che rientrano nel bacino di cui alla Legge Regionale n. 15/2008, ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 1166  
Black out telefonico e rete internet. Capalbo diffida Telecom e Anas
Nella giornata del 7 maggio 2025, sulla statale 660, progressivo chilometrico VIII/16, operai dell'Anas, mentre stavano provvedendo a bonificare un'area della statale suddetta, ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1408  
La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini oggi è una priorità?
Siamo chiari sin da subito, per noi no. Le vere priorità sono altre, ad esempio: individuare progetti per lo sviluppo del nostro territorio, avere una visione concreta, avere una macchina amministrati ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 917  
Dieci ore senza Rete e il guasto che ha cvelato le fragilità di tutti
Ieri mattina la città ha vissuto un momento di silenzio. Non il silenzio delle riflessioni, ma quello tecnico: niente telefono, niente internet. Un’interruzione che, se fosse avvenuta qualche anno fa, ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 906  
Apatia e disinteresse
Questo nostro paese è ormai caduto nel più profondo e forse irreversibile stato di apatia e disinteresse che abbia mai vissuto e, cosa ancora più grave, apatica e disinteressata ...
Leggi tutto