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Rifiuti. Più si differenzia più si paga

Foto © Acri In Rete
Gianluca Garotto
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Il ritorno dalle ferie porta in dono agli acresi, da parte dell'amministrazione del duo Capalbo-Bonacci, un regalo inaspettato, ovvero un aumento del 15/20% sulle bollette della raccolta differenziata.
Dopo quasi 6 anni per i cittadini acresi è oramai consuetudine differenziare i rifiuti e i risultati lo dimostrano: è stato raggiunto oltre il 65% di raccolta differenziata, ma, inspiegabilmente, i costi, invece di diminuire, aumentano, a fronte di un servizio quasi mai puntuale.
Oggi, a tre anni dalle elezioni del duo Capalbo-Bonacci, il servizio di raccolta rifiuti, che rappresenta il servizio più importante e costoso per le casse comunali (6.661.399,58 € circa per quattro anni), ha necessità di essere migliorato anche perché le percentuali della raccolta di indifferenziato, organico, vetro, plastica e carta variano di molto, con una netta prevalenza dell’indifferenziato.
Questo implica che i cittadini devono essere ulteriormente sensibilizzati ad effettuare una corretta differenziazione dal momento che lo smaltimento/recupero dei rifiuti solidi urbani richiede impegno costante e conoscenza approfondita del problema.
Le indicazioni fornite dal Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti riguardano, proprio, l’organizzazione della raccolta, le strutture di supporto, le strategie di informazione, di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini.
Tale Piano Regionale è lo strumento con cui sono definiti gli obiettivi da raggiungere in materia di gestione dei rifiuti e le azioni da attuare a tal fine.
La Regione Calabria per cercare di arrivare al fatidico 50% entro il 31/12/2020, si è posta una serie di obiettivi relativi a risultati minimi di raccolta differenziata, da raggiungere a livello regionale:
- il 30% di RD entro il 31/12/2016;
- il 45% di RD entro il 31/12/2018;
- il 65% di RD entro il 31/12/2020.
Ad Acri la percentuale della RD (Raccolta Differenziata) è pari al 65,39% (dati aggiornati al 2019), ma è svolta correttamente?
Quali sono stati, negli anni, i vantaggi per i cittadini e quali le criticità?
Perché nell’ultimo periodo la raccolta viene svolta a singhiozzo?
Leggendo con attenzione il contratto tra il Comune e la Ecoross ci siamo posti queste domande e sono sorti in noi molteplici dubbi.
Partiamo da dati certi: la raccolta differenziata viene effettuata dai cittadini, mentre il servizio della raccolta viene svolto dal Comune tramite una società esterna, la Ecoross.
Capita spesso, però, che il servizio a causa dell’impossibilità, da parte della Ecoross, di conferire i rifiuti presso i siti di stoccaggio salti e i cittadini si vedano costretti ad ammassare i propri rifiuti in casa o in uno spazio esterno alla propria abitazione (i più fortunati), con il pericolo che i mastelli vengano rovesciati dai randagi.
Ai cittadini, in qualità di contribuenti, non interessa quello che succede nei siti di stoccaggio ma che il servizio venga effettuato puntualmente, dal momento che la società in questione ha sottoscritto, il 26 Febbraio 2020, un contratto con il comune un servizio per la raccolta differenziata con sistema porta a porta.
Se la raccolta non viene effettuata, in teoria, il cittadino non dovrebbe pagare il servizio e, invece, succede esattamente il contrario, aumentano le tariffe!!!
Facciamo un esempio per capirci: se la Ecoross ha previsto, in un mese di 30 giorni, di effettuare 24 ritiri ma, in quel periodo, si verifica un blocco degli impianti di smaltimento, la raccolta dovrebbe comunque essere effettuata perché il Comune, e quindi i cittadini, pagano per avere quel servizio.
Dovrebbe essere la stessa impresa a trovare una soluzione per gestire la mole di rifiuti nei periodi in cui i siti di stoccaggi sono pieni anche perché si corre il rischio di fare un passo indietro: i virtuosi cittadini acresi, che fino ad ora hanno differenziato, potrebbero far confluire tutto nell’indifferenziato, vanificando gli sforzi fatti fino a questo momento.
Da questo banale esempio sembra che l'unico soggetto a trarre beneficio da questa situazione sia solo la ditta incaricata che riesce a “risparmiare” non effettuando il servizio di raccolta, a scapito dei cittadini che non riescono a svuotare i propri mastelli.
A questo punto ci chiediamo come mai, pur diminuendo i giorni di ritiro, aumenti l’importo delle bollette.
Se in un mese saltano 5/6 ritiri, in un anno si arriva a 60/70 ritiri in meno, pari a circa il 25% del servizio previsto.
A fronte di un 25% in meno di ritiri perché la bolletta aumenta del 15/20%?
Al sindaco Capalbo, impegnato nella spasmodica ricerca di candidati per le prossime elezioni, forse questo ragionamento sarà sfuggito, ma adesso crediamo sia il caso di intervenire, ed anche in fretta, dal momento che in inverno cambierà il sistema di differenziazione: nuovi mastelli, campane per la raccolta del vetro e conseguentemente diminuzione dei giorni di raccolta.
Cosa dobbiamo aspettarci?

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PUBBLICATO 27/08/2020 | © Riproduzione Riservata





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