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Cretini sì, ma con il filtro

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
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E’ noto che non si finisce mai d’imparare. Prendete per esempio la questione acretini sì, acretini no, mi ha fatto scoprire che chi non vive  più da molti anni nella nostra città e vi ritorna poche volte all’anno ha perso, insieme  alla  residenza,  anche il diritto di critica. Anzi, a quanto pare, rischia di perdere anche quello di opinione.
In effetti, è gente strana quella emigrata. Ma, cosa vuole? Torna a trovare i pareti e scopre che il quartiere in cui questi vivono è da mesi al buio. Ritorna e magari trova altri quartieri privi del servizio idrico da giorni. Allora, cosa fa? Si mette in testa di protestare. Balordi! Si trasferiscono al nord e si montano la testa.  Pensate  che questa gente è arrivata al punto di lamentarsi  persino che le sale operatorie dell’ospedale (che, detto tra noi,  se continua ad andare avanti a colpi  di promesse non mantenute, finirà, tra non molti anni, per curare solo di chi soffre di emorroidi) nel mese di agosto restano chiuse per ferie. Suvvia, per favore! Un minimo di comprensione. Che cosa ne sapete voi  del nostro vissuto?Cosa ne sapete del nostro Comune in dissesto?
A proposito, non ci crederete ma qualcuno di loro ha avuto anche l’ardire (che faccia tosta!),di chiedere addirittura di chi fosse la colpa. Che domande sono? Allora sei pure ficcanaso! E’ evidente nella circostanza la mancanza di delicatezza ormai intrinseca nell’acrese emigrato. Delicatezza tipica invece di chi è residente. Noi che viviamo qui non lo abbiamo ancora del tutto capito, Quello che è chiaro è che dobbiamo pagare le tasse al massimo, non solo  pagheremo anche per questo un mutuo di 15 milioni di euro per i prossimi 30 anni eppure,da buoni sudditi, alla fine ci siamo fatti gli affari nostri. Mentre  voi,cavillosi piantagrane, vorreste saperlo!
E andiamo, questa è presunzione!
Lei, sig.(sobillatore) Gaccione,che torna qui  si e no un paio di volte all’anno, cosa si  è messo in testa? Passi che si preoccupa d’inutili alberi trentennali che rendevano buia la strada, le cui foglie davano fastidio e le radici rendevano pericolosi  i marciapiedi. Passi che sostenga che i rifiuti carta, vetro, plastica, tessuti potevano diventare una risorsa. Passi persino che ci indichi come diventare dei veri acresi. Ma che ci dia degli acretini, questo è davvero imperdonabile! Sa cosa le dico? La cittadinanza è una cosa seria! Per quanto a  Lei sembrerà strano siamo  in tanti i residenti che   tentano di reagire,ognuno secondo le proprie possibilità.
Lo facciamo tra mille difficoltà, ricevendo spesso in cambio offese e denigrazione. Forse siamo solo dei sognatori ma, nonostante tutto non molliamo siamo convinti che le cose possano cambiare. Siamo cretini? Non lo escluderei, ma almeno siamo cretini  “con il filtro”.

PUBBLICATO 18/08/2016 | © Riproduzione Riservata





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